Il vento sibila tra i vicoli sfidando le vecchie case, che tacite testimoni di tante storie dimenticate, ancor resistono al tempo nell' attesa di esser comprese e cura.
Mentre l'inverno si congeda con giornate gelide, il paese piange i suoi ultimi morti, che sono stati purtroppo cinque tra gennaio e febbraio, riducendo così la popolazione a 510 abitanti.

I giovani, pochi ma valenti, si riuniscono la sera nell'unico bar del paese per organizzare i prossimi eventi, che si svolgeranno durante le feste di Pasqua, come lo "sparo al prosciutto" ed un'esposizione di foto antiche nel vecchio comune.
Una Campora, stanca e scoraggiata, ma sempre con quel barlume di speranza, che le permette di credere nella sua resurrezione per poter, come la fenice, rinascere dalle sue ceneri.