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Sparo al Prosciutto

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A colpi di fucile si è conclusa, martedì, la manifestazione dello «Sparo al prosciutto». Tutti i mirini erano puntati sull'ambito premio in palio. Accade, a Campora, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, dove prende il via questa manifestazione tradizionale ispirata al mito dei briganti, ma anche una delle manifestazioni più famose e caratteristiche dei costumi cilentani tradizionali.

Centinaia di persone si contendono, quindi, un prosciutto a colpi di fucile. Vince chi è stato in grado di colpire l’osso del prosciutto che tipicamente fuoriesce dalla carne. Una manifestazione, quella dello sparo al prosciutto, che affonda le sue radici nella storia. Circa due secoli fa, un gruppo di briganti di Campora, al ritorno da un'azione di guerriglia, nel personale racconto dei fatti ognuno vantava la propria infallibile mira con l'arma, tale da generare un'accesa discussione sfociata in scommessa su chi fosse il più abile nel tiro con il fucile. Il capo-brigante per sedare la discussione decise di mettere in palio il "bottino di guerra", un grasso prosciutto pronto per essere consumato ."CICCO LO BREANDE" che per festeggiare la vittoria, decise, offrendo anche un "piretto" di vino camporese, di mangiarlo insieme al gruppo con il quale aveva fatto squadra ed assunse solenne impegno, con la squadra che era rimasta a bocca asciutta, della disponibilità alla rivincita, appena fosse stato disponibile un altro prosciutto che puntualmente avvenne il martedì "in albis", giorno della festa della Madonna di Pasqua. Data in cui, ogni anno, si commemora quest'evento.

 

Un articolo di Pasquale Costantino.