il Matrimonio

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Il matrimonio era motivo di festa e di aggregazione per l'intera comunità. Vi partecipavano tutti: parenti, amici, conoscenti e l'intero vicinato. Il matrimonio era celebrato, per lo più d'inverno, gennio o febbraio, poichè in quel periodo il lavoro dei campi era meno impegntivo.
Il giorno preselto era il sabato mattina tra le 10 e le 11. Il giovedì precedente, sull'imbrunire, il corredo della sposa, messo in bella mostra in appositi canestri di vimini, era portato in processione dalla casa della sposa a quella dello sposo, sfilando per le vie del paese, secondo un ordine prestabilito. La processione si snodava in fila indiana: andavano avanti le ragazzine, recanti in mano, canestri piccoli con fazzoletti, centri e centrini; seguivano le donne adulte che portavano in testa grandi canestri con i coordinati (concierti) per la tavola e per il letto. Chiudevano la fila le coperte ed i materassi ripieni di lana. Il corredo era il vanto e l'orgoglio della sposa e di tutta la sua famiglia.
Al matrimonio seguiva un lauto pranzo (banchetto) a base di carne di capra e/o di vitello. Si usavano due primi: il classico brodo con la pastina e i maccheroni al sugo. A questi primi piatti seguivano la carne lessa e la carne al ragù con i rispettivi contorni. Completavano il pranzo dolci diversi per foggia, colore e sapore. Tutti fatti in casa. Dopo il pranzo si andava a ballare in una sala improvvisata detta birba.
Apriva la danza la coppa degli sposi, che si intrattenevano a ballare, con i dovuti intervalli, fino a sera tarda.